La classe dei Gasteropodi che è da vedersi come la più popolosa ed articolata del Philum Mollusco, nella nostra sommaria esposizione esordisce con la Fam. Patellidae.
A questa famiglia appartengono molluschi forniti di conchiglia tondeggiante e moderatamente appiattita che proteggendo le parti molli, sovrasta un ampio piede muscoloso strutturato in modo da aderire fortemente ai substrati duri, in genere compresi fra il limite superiore dell’alta marea e pochi metri sotto il livello dell’acqua. I molluschi appartenenti a questa famiglia sono assai noti la denominazione volgare sulla costa toscana è “lampade) e, a differenza delle conchiglie comuni, vengono usati come alimento da godere. Oggi un indecente impiego di questi organismi come esca nella pesca con i palamiti, sta seriamente mettendo in crisi l’esistenza di alcune specie in particolari ambienti. Nel bacino mediterraneo sono presenti a tutt’oggi circa 7/8 specie di questa famiglia con numerose sottospecie, non sempre invero chiaramente evidenziate, mentre se ne conoscono circa 400 in tutti i mari del mondo. La specie più comune è Patella cerulea L. che nel corso della sua storia tassonomica ha usufruito di ben 25 nomi diversi, alcuni dei quali legati ad evidenti caratteristiche morfologiche. Si evidenzia facilmente una forma più tondeggiante ed elevata, tipica di acque calme, accanto ad una forma più appiattita e di perimetro poligonale, tipica delle coste più esposte. In ambiente simile a quello di Patella Cerulea, si rinviene spesso la meno comune Patella rustica L. una volta più nota come Patella lusitanica Gm, di profilo più elevato della precedente e generalmente caratterizzata da una costolatura più sottile.
La visione dell’interno della conchiglia mette in evidenza alcune delle differenze delle due specie. La più vistosa delle patelle mediterranee, seppur circoscritta alla parte più occidentale di questo mare, in immediato rapporto con l’Atlantico, è Patella nigra Da Costa Che talora supera i 10 centimetri e che spesso si presenta ricoperta di una folta “vegetazione” di organismi epifiti che la mimetizzano col substrato cui aderisce. La patella più famosa, almeno in campo collezionistico, è senza dubbio la poco comune e fino a qualche tempo fa ritenuta rarissima, Patella ferruginea Gm. di taglia notevole che talora può superare i 7/8 centimetri, fortemente costulata, che si localizza in ambienti periodicamente soggetti ad emersione. Questa grande patella dall’interno porcellanaceo e dalla superficie fortemente scavata da solchi e rilievi costulari, pare in genere relegata alle grandi isole tirreniche, con particolare riguardo alla Corsica ed alla Sardegna. Per personali ricerche noi sappiamo che questa patella è presente anche in alcune localizzazioni continentali, sia per modestissima frequenza. Poiché, in questo caso forse si tratta di una presenza “pioniera”, in attesa di un possibile consolidamento delle popolazioni, ci preoccupiamo di non rilevare i siti dove questa splendida conchiglia potrebbe essere raccolta (o razziata!), nella certezza che i veri naturisti-collezionisti ci comprenderanno.