Procedendo ovviamente a grandi salti come richiede un’informazione che non può essere esauriente, dopo le Patelle si offre alla nostra osservazione la famiglia delle Fissurelle che a testimonianza di un’anatomia sostanzialmente diversa presentano un foro apicale che occupa la sommità della conchiglia. Si tratta di animali che seppur non rari sono scarsamente conosciuti: la specie più grande che presentiamo è Diodora italica (Defr) che eccezionalmente può raggiungere i 60/70 mm di lunghezza. Si tratta di un mollusco che presenta una conchiglia fortemente appiattita talora segnatamente arcuata tale da aderire agevolmente anche a substrati tondeggianti. Come le patelle Deodora vive aderente agli scogli sommersi, frequentemente in ambiente scarsamente illuminato (esempio sotto le pietre appiattite), le forme più grandi, quali appunto i due esemplari che presentiamo raccolti in acque elbane, si possono rinvenire viventi sulle valve del grande lamellibranco Pinna nobilis L. una volta assai comune fino a formare vere e proprie distese sui fondi detritici e sabbiosi. Oggi falcidiata soprattutto dalle reti strascicanti.
Diodora italica (Defr), può quindi essere raccolta seppur con modesta frequenza fra i reperti della pesca a strascico, osservando attentamente i vari substrati solidi di aspetto appiattito (tavole, lamiere, frammenti di Pinna) ai quali il mollusco vivente aderisce. La più piccola Diodora graeca (L) è invece presente anche in acque basse, spesso ornamento nei “giardinetti” dei polpi e non di rado la si può raccogliere piaggiata. Fra tutti i gasteropodi patelliformi la specie più conosciuta e talora una delle più spettacolari è Haliotis tubercolata (L) che forse sarebbe più opportuno definire Haliotis tubercolato-lamellosa (Lmk). Si tratta di un mollusco erbivoro che vive in ambiente scarsamente illuminato, di consuetudine di vita notturna, che posto in luce immediatamente con insospettata rapidità riguadagna l’ombra. Si hanno forme con la conchiglia liscia e leggermente striata (forma tubercolata) e forme più spesse con la conchiglia percorsa da solchi longitudinali (forma lamellosa). Soprattutto nella prima forma la colorazione è varia e spesso vivace, nella seconda forma invece ci troviamo di fronte ad una colorazione uniforme, grigio verdastra. L’interno della Haliotis che tutti conoscono come “orecchia di mare” è di splendida iridescenza madreperlacea sì che talora è stato usato come ornamento. Questo mollusco seppur non comunemente può esibire una conchiglia che si avvicina ai 100 mm. Esemplari di questo tipo sulle coste italiane sono stati raccolti nel mare di Trieste e di Siracusa. Questa specie appartiene alla famiglia Halietidae.