Lega di stagno, piombo, antimonio e rame (o argento), nota sin dai tempi antichi (in Cina, pare, da più di tremila anni) che ha conosciuto periodi di splendore artistico, oltre ad avere alle spalle una storia di onorato e modesto servizio come materiale per utensili da cucina e da tavola, servizio in cui fu soppiantato, a cominciare dal xviii sec., dalla terraglia.
Indice
PULITURA
Siccome il peltro è un metallo tenero, non pulite gli oggetti con abrasivi di grana grossa. Se sono di peltro opaco, strofinateli con una pasta fatta di tripoli e olio d’oliva, servendovi di un panno morbido; quindi lavateli, sciacquateli e asciugateli.
Se si tratta di oggetti di peltro lucido, ricorrete a un impasto di bianco di Spagna e alcool denaturato, spalmatelo e lasciatelo asciugare, poi toglietelo con un panno, quindi lavate, sciacquate e asciugate.
MACCHIE
Per debellare le macchie ostinate, sfregatele con un batuffolo di lana d’acciaio molto sottile intinto in olio d’oliva perché non graffi la superficie dell’oggetto.
Il peltro molto antico si copre a volte d’una patina brunastra dovuta alla reazione fra lo stagno e gli agenti atmosferici. Per eliminarla immergete l’oggetto per una quindicina di minuti in soluzione concentrata di soda caustica, estraetelo servendovi di un paio di molle, sciacquatelo a lungo e strofinatelo con una spazzola rigida. Una volta eliminata la patina (e spesso è necessario ripetere più volte il bagno nella soda caustica), lucidatelo come descritto sopra. Il trattamento non è consigliato per i peltri laccati o con i manici o i pomoli di legno.