In questo periodo mi sento sopraffatta dalle cose, dagli oggetti: sono troppi e portano via troppo spazio e troppa energia. Sì dico energia perchè vedere uno scaffale (il mio 🙁 ) con giornali e libri un po’ incasinati, e poi ceste di giochi pieni di cose dove non c’è nemmeno un po’ di spazio libero e un ripostiglio da riorganizzare completamente, mi fa venire l’ansia. Per non parlare dei cassetti… Qui c’è bisogno di decluttering! Ma caspita quest’estate avevo riorganizzato tutti i giochi, com’è che ci risiamo? Le cose sono due: o le bimbe crescono troppo in fretta, o indubbiamente qui ci sono troppe cose.
“Gli oggetti inutili soffocano lo spazio vitale e ci legano al passato. Secondo una recente indagine, le persone usano solo il 20% delle cose che possiedono, mentre il rimanente, stipato in armadi e ripostigli, è clutter, cioè ingombro superfluo che genera disordine e blocca l’energia vitale. Per questo motivo in America e Inghilterra, l’arte di mettere a posto viene insegnata in specifici corsi.” (fonte)
Un corso? Maddai che ce la possiamo fare anche senza 😀 !
Bisognerebbe agire come se dovessimo traslocare a breve, con il preciso intento di elimiare ciò che non ci serve e che non può in alcun modo essere riciclato. Poi leggo questo e mi viene ancora più male.
Allora qui si apre un mondo (almeno a casa mia). Avere un marito di origini contadine non aiuta. I contadini tengono tutto, anche la c…a (eh, noi qui no eh, precisiamo!), perchè tutto è utile e può cambiare la sua effettiva funzione, trasformarsi, essere recuperato. In questo periodo creativo abbiamo riesumato dalla cantina dei pannelli di legno per fare il calendario dell’avvento, a volte capita che per creare un gioco ti serva un bastoncino, un cordoncino, un nastro, una scatolina. Noi qui troviamo sempre quel che ci serve, anche perchè indubbiamente spesso certe cose tornano utili.
Ecco allora tra desiderio di fare una sano decluttering e di non sprecare cose utili ho stillato il mio piano d’attacco, per sopravvivere alle cose, e godermi la casa senza sentirmi soffocare.
Come gestire i giochi
Avete mai provato a contare i giochi dei vostri bambini? Fatelo. E’ disarmante.
Se i vostri bimbi hanno più di tre anni, si arriva facilmente a qualche centinaio (bambole, peluche, costruzioni, trenini, macchinine, fattorie, animali, cucina e accessori, dondoli, casette, scivoli, didò, legnetti, mini pc o simili, tricicli, per non aggiungere libri e materiali per disegnare o fare lavoretti ). Ora pensate a quante ore hanno a disposizione per giocarci, specie se stanno a scuola fino alle 4. Tutta la loro infanzia non basterebbe! Tante delle cose che riempiono le loro camerette tolgono energia anche a loro, che invece avrebbero bisogno di pochi giocattoli strutturati ma belli, e vari oggetti destrutturati in modo che possano esercitare la fantasia, trovando spazio e libertà per muoversi.
Soluzione: mettere in una scatola un gioco al giorno, senza dare troppo nell’occhio. Far letteralmente sparire dalla circolazione le cose che riteniamo poco educative, realizzate con materiali scadenti e anti-creatività e avere il coraggio di liberarsene. In un’altra scatola invece riponiamo circa metà dei giochi disponibili, liberando spazio nelle ceste e negli scaffali, organizzandoci per ‘nasconderli’ per qualche mese e sostituirli in futuro. A loro sembrerà di avere sempre dei giochi nuovi, e avranno più spazio per goderseli.
Come gestire i luoghi critici
Voi avete lo svuotatasche in ingresso? Parliamone. Qui ci vorrebbe un contenitore da 70 litri come svuotatasche. Perchè non sono solo le chiavi e il cellulare: gli avvisi della scuola, i disegni (sempre da scuola), giornali, posta, quella cosa che devo ricordarmi di portare giù in cantina, il libricino che devo riportare in biblioteca, occhiali, burro cacao, caricabatterie e una marea di cazzatine che non hanno effettivamente un posto. Qualcuno parla anche dei cassetti della misericordia… dai tutti ne abbiamo uno! Io li ho quasi tutti della misericordia!
La mia nuova tattica è di usare anche qui delle piccole scatole carine e colorate per contenere questo genere di cose. Quando sono piene, o quasi, si mette tutto a posto, tutto però! Anche berretti, guanti, pantofole, hanno un loro cestino e non devono m a i p i ù girare orfane per casa.
Cominicare un po’ alla volta … ma darci dentro
Non posso pretendere di fare un total decluttering in mezza giornata. Devo iniziare dal luogo di sfogo, cioè il garage (o la cantina), dove si può creare lo spazio per mettere giochi o altre cose da non eliminare definitivamente, ma da archiviare, almeno per un po’. Poi si procede per gradi negli altri spazi di casa. Dobbiamo identificare cosa ci toglie energia e operare senza sconti! Scopriremo cose che non ricordiamo di avere, ritroveremo oggetti cercati in passato.
Possiamo vendere nei negozi o mercatini dell’usato le cose in buono stato che potranno avere una nuova vita altrove e organizzare scatole per tipologia di cose che vogliamo tenere. Cerchiamo di essere realisti, facciamo questo lavoro quando siamo di buonumore, accettiamo che ci voglia un po’ di tempo e troviamo una giornata di tranqullità (questa è la cosa più difficile).
Altre piccole idee: pensiamo a cosa è davvero essenziale, non buttiamo cose materiali che ci rendono felici, impariamo ad archiviare i ricordi (sarà bello riscoprirli in cantina, al prossimo decluttering 😉 ), impariamo ad insegnare ai nostri figli che per vivere bene bastano davvero poche cose.
Cerchiamo di concentrarci su quelle: è il modo migliore per sentirsi meglio.